Eugenio Barba/Julia Varley/Davide Barletti/Jacopo Quadri – attore-fondatore Odin teatret/attrice/produttore/produttore – Il Paese Dove Volano gli Alberi
Davide Barletti e Jacopo Quadri produttori, Eugenio Barba attore e fondatore dell’Odin Teatret, Julia Varley attrice raccontano come è nata l’idea del film-documentario “Il paese dove gli alberi volano. Eugenio Barba e i giorni dell’Odin”.
L’Odin Teatret nasce nel 1964 in Norvegia come gruppo teatrale destinato a radicarsi a Holstebro, in Danimarca, dove tuttore risiede. In più di cinquant’anni di attività, l’Odin Teatret ed Eugenio Barba sono divenuti una leggenda del teatro contemporaneo: un gruppo coeso che ha creato e diffuso una tradizione teatrale indipendente, nutrita da ricerche antropologiche.
IL PAESE DOVE VOLANO GLI ALBERI: Nella silenziosa provincia danese si preparano i festeggiamenti per i cinquant’anni dell’Odin Teatret, la compagnia teatrale di ricerca che, sotto la guida di Eugenio Barba, ha cambiato le coordinate dello spettacolo del secondo Novecento alimentando il proprio alfabeto attraverso le culture sceniche del mondo. Ed è dalle più diverse latitudini del pianeta – Kenia, Bali, Brasile, India, e anche Europa – che arrivano nella città di Holstebro squadre di bambini, ragazzi e artisti chiamati a dare energia con acrobazie, musiche e voci a un evento corale, sotto lo sguardo impetuoso del regista dai piedi scalzi e dai capelli bianchi. L’Odin Teatret non è solo una compagnia, è una comunità allargata e atemporale, è flusso visionario e quotidianità irriducibile, è un intrico di umanità selvatiche di cui questo film scruta con tenerezza la costanza, le intuizioni, i paradossi e gli orizzonti. Attori che sono anche muratori-sarti-organizzatori, un sindaco postino-intellettuale, una fattoria prestata al teatro e un regista saldatore-boscaiolo hanno dato vita nel corso di mezzo secolo a un sodalizio tra visione politica e valore universale dell’arte. La preparazione di questa festa – che innesta ritmi tribali e classicità occidentali nella divertente ricerca di una lingua comune – invoca la possibilità del teatro di miscelare cielo e terra, tra falò rigenerativi e alberi che volano.