PODCAST | Samantha Sartori intervista Laura Bispuri e Alba Rohrwacher, regista e attrice del film Daughter of mine (Figlia mia).

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I festival del cinema affrontano negli ultimi tempi argomenti attivisti, come il gender e la razza. Steven Zeitchik ieri per il Washington Post ha scritto: “Robert De Niro, preoccupato da Trump, ha realizzato il suo festival più attivista di sempre”. In questa edizione il festival ha selezionato film che trattano questi argomenti e con particolare attenzione a film scritti diretti da donne che parlano di donne. Tra questi, è stato selezionato Daughter of Mine (Figlia Mia) di Laura Bispurri nella sezione Spotlight Narrative che, per chi è neofita del festival, è la sezione che i frequentatori abituali del festival considerano sinonimo di ‘film da non perdere’. Abbiamo incontrato Laura Bispuri e Alba Rohrwacher dopo la prima a New York e ci hanno raccontato come è nato questo film e come hanno lavorato per creare le indimenticabili protagoniste di questa toccante storia di madri e figlie. Il film a pochi mesi dalla anteprima mondiale al Festival di Berlino ha già vinto il Golden Firebird Award al Festival del Cinema Internazionale di Hong Kong, consegnato direttamente dal direttore del New York Film Festival Kent Jones, membro della giuria.

Daughter of mine (Figlia mia): Sardegna. La piccola Vittoria (10 anni) ha una stretta relazione con sua madre Tina. In una casa in degrado fuori dal paese vive Angelica che è spesso ubriaca e cerca affetto tra le braccia di uomini che sono solo interessati al sesso. Angelica è la madre naturale di Vittoria e, nel momento in cui viene sfrattata, Tina spera di liberarsi in modo definitivo della sua presenza. Perché il rischio che riveli la propria maternità alla bambina è sempre in agguato. Ancora di più quando Vittoria e Angelica iniziano ad avvicinarsi.

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