PODCAST | Chiara Laganà intervista Anne de Carbuccia, regista del cortometraggio One Ocean.

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Anne de Carbuccia è a Venezia per presentare il suo corto One Ocean alle Notti Veneziane delle Giornate degli Autori. L’artista corsa ha portato sul grande schermo il lungo lavoro di ricerca realizzato in tutto il mondo per studiare lo stato di salute degli oceani. Da anni, de Carbuccia documenta l’impatto dell’uomo sull’evoluzione del nostro pianeta e ha deciso di portare il suo lungo lavoro di ricerca in un cortometraggio: “Ne avevo già parlato in molte delle installazioni che avevo creato, ma realizzando un cortometraggio arriva a tutti e a un pubblico più vasto”. Per l’artista corsa tutti possono fare qualcosa per salvaguardare il nostro pianeta, bastano piccoli gesti: “Smettere di usare la plastica è qualcosa che possono fare in molti, le bottigliette non sono utili. Anche limitare il consumo di carne: sono piccoli gesti che possono fare molto. So che le immagini degli orsi polari colpiscono tutti, ma c’è molto altro”. Per realizzare One Ocean, ha viaggiato in tutto il mondo e il posto che l’ha colpita di più è stata l’Isola della Spazzatura nelle Maldive: “Pensiamo alle Maldive come il paradiso, ma esiste lì anche un posto che alimentiamo ogni anno di più con i nostri rifiuti. Mangiamo pesci che si alimentano di plastica”. De Carbuccia preferisce non commentare su quelli che non credono al riscaldamento globale. Ammette che il fatto di essere nata in Corsica ha segnato il suo interesse per gli oceani e l’ambiente: “Nascere in un’isola selvaggia mi ha dato un’ottica diversa sul tema dell’ambiente e della natura”. Ospite al Lido, l’artista è orgogliosa di poter presentare qui One Ocean, il documentario sarà presentato alle Notti Veneziane delle Giornate degli Autori.

One Ocean: Anne de Carbuccia cattura la bellezza incredibile dell’Oceano e mostra in che modo l’umanità ne minaccia il futuro. De Carbuccia usa la bellezza e l’arte come strumenti d’ispirazione e mostra nel suo documentario che nell’Antropocene tutto è connesso: il riscaldamento del nostro pianeta, le foreste che prendono fuoco in Siberia e il consumo di plastica monouso. Tutto ha dirette e terribili conseguenze sull’Oceano.

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