PODCAST | Chiara Nicoletti intervista Cristina Comencini e Roberto Moroni, registi del film Sex Story.
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L’Italia, gli italiani e il loro rapporto con il sesso visto attraverso i primi trentacinque anni di storia televisiva del Paese. La raccontano Cristina Comencini e Roberto Moroni con Sex Story, un documentario di montaggio efficace e performante di immagini d’archivio contenute nelle teche RAI. In occasione della presentazione del film in Festa Mobile al 36° Torino Film Festival, la regista Cristina Comencini racconta l’approccio al materiale RAI e il lavoro fatto con Roberto Moroni, autore televisivo e profondo conoscitore del mezzo e della sua evoluzione e interferenza nella società italiana. Nel momento in cui si parla di sesso, inevitabile l’analisi attraverso inchieste dell’epoca e programmi di varietà, del modo in cui la posizione della donna è cambiato nella società negli anni: dall’arrivo della minigonna in TV ai controlli coatti per un test sulla verginità a cui venivano sottoposte le ragazze da genitori e futuri mariti sottoposti alla “cultura del primo”. Ne esce fuori un’Italia diversa che è cambiata con e anche attraverso la TV in cui gli italiani, seppur meno liberi, non avevano paura di raccontarsi tra paure e pregiudizi.
Sex Story: Chiedersi se la televisione sia in grado di cambiare i comportamenti sessuali di un popolo è questione complessa, tanti e tali sono i rimandi biunivoci che il mezzo televisivo impone a chi ne fruisce, e viceversa. Un’indagine che restituisce una fotografia composita e multicolore dei costumi sessuali dell’Italia nell’arco dei primi trentacinque anni di storia televisiva del Paese, in cui il piccolo schermo è entrato, spesso con violenza, si è rispecchiato, uscendone irreversibilmente mutato, attraverso un processo, integrativo, vorace, quasi osmotico.