Torino Film Festival

Davide Oberto – Sezione “TFF DOC” #TFF33

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Il cinema documentario conferma la sua vocazione eccessiva e indefinibile nel tentare l’impossibile compito di “mostrare l’oggetto inafferrabile”

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Davide Oberto – curatore sezione “TFF DOC

Il curatore della sezione documentari TFF DOC ,Davide Oberto, racconta il percorso di selezione delle opere per le sezioni INTERNAZIONALE.doc e ITALIANA.doc e del necessario focus sul Mediterraneo, rappresentato in primis dal Mediterranee di Jean Daniel Pollet.

TFF DOC: “Questo oggetto inafferrabile, il Mediterraneo, il cui centro non è in nessun luogo e la circonferenza ovunque, costringeva a fare questo movimento di ritorno. È il Mediterraneo che fa girare a un ritmo musicale la macchina del film. E solo il montaggio circolare di questa macchina, di questo film, poteva mostrare l’oggetto inafferrabile, che è tuttavia lo specchio in cui l’Occidente contempla il suo mattino, che è il Mediterraneo”. Così Pascal Bonitzer, critico e sceneggiatore francese, scrive di Méditerranée, il film che Jean-Daniel Pollet girò nel 1963 e che ha ispirato il focus che TFFdoc dedica quest’anno al Mediterraneo e che, probabilmente, ha guidato l’intera selezione documentaria.

Il cinema documentario conferma la sua vocazione eccessiva e indefinibile nel tentare l’impossibile compito di “mostrare l’oggetto inafferrabile”, e gli 11 titoli della competizione internazionale e i 9 titoli del concorso italiano sono l’esempio perfetto di questa hybris necessaria. E il Mediterraneo sta al centro di questa mappa delle rotte imprevedibili, dei confini abbattuti e delle vite che diventano cinema. La Méditerranéè di Pollet si lascia attraversare da un cortometraggio abbagliante opera prima di un giovane regista greco, Eclipse of Useless Light, dal Paul Bowles di A Distant Episode filmato in 16mm da Ben Rivers per dialogare sul presente con Jean-Luc Godard (JDP/JLG).

Questo è solo il prologo di TFFdoc/Mediterraneo. A seguire 5 film che cercano di rendere più vivida e definita questa mappa: dal Bla Cinima di Lamine Ammar-Khodja che da una piazza di Algeri cerca di capire come il cinema possa ancora raccontare il presente, all’Accademia delle Muse, spazio utopico di rivoluzione poetica dei generi, che José Luis Guerin costruisce con la complicità del professore Raffaele Pinto, studioso dantesco. E poi Flotel Europa di Vladimir Tomic, non solo metafora di un’Europa fluttuante, ma anche e soprattutto, entusiasmante film sulla forza delle immagini nel costruire memoria e vita e futuro; l’Egitto di Je suis le peuple, di Anna Roussillon, dove Piazza Tahrir, le Rivoluzioni Arabe, la nascita possibile di una democrazia sono raccontate attraverso lo sguardo attento e ansioso di libertà di un villaggio di campagna vicino a Luxor; per approdare, con Show All This to the World di Andrea Deaglio, sugli scogli di Ventimiglia dove l’Europa intera ha deciso di naufragare.

Abbiamo previsto anche tre Eventi Speciali: La France est notre Patrie, il nuovo film di Rithy Panh, autore che il festival segue da sempre e che prosegue il suo percorso di decostruzione dell’immaginario coloniale e autoritario cimentandosi con gli archivi familiari; archivi, quelli del fondo Mossina, che grazie al prezioso lavoro di Home Movies, porteranno sullo schermo altri tempi e altri sogni, quelli di un’Italia che si prepara al boom economico. Infine, un ricordo di Chantal Akerman, il cui cinema senza limiti è un cinema che vogliamo continuare a vedere e da cui vogliamo continuare a essere costantemente messi in questione.

  • Reporter
    Chiara Nicoletti
  • Guest
    Davide Oberto
  • Interviewee role
    curatore
  • Film title
    sezione "TFF DIC"
  • Festival section
    TFF DOC
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