PODCAST | Chiara Nicoletti intervista Fabio e Damiano D’Innocenzo, registi del film La terra dell’abbastanza.
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Il panorama del cinema italiano si arricchisce di una nuova fratellanza, i gemelli Fabio e Damiano D’Innocenzo che con la loro opera prima, La Terra dell’abbastanza finiscono dritti nella sezione Panorama della 68a Berlinale. Come raccontano i due fratelli registi, il film è ambientato nella periferia romana, un mondo dove i due ragazzi sono nati e che viene rappresentato nel modo più vero possibile, complice lo sguardo consapevole dei due che conoscono bene il territorio e le dinamiche che hanno scelto di rappresentare. Storia di due ragazzi, della loro fortissima amicizia che è quasi una storia d’amore per quanto è forte e indissolubile. Abbandonarsi al male per caso diventa l’unica scelta che seguono l’uno dopo l’altro come una discesa agli inferi che sembra una strada inevitabile e forse più facile del fare la cosa giusta. Epilogo scontato forse quello a cui sono destinati i due ragazzi anche se c’è sempre la possibilità di redimersi a fine percorso, anche nel più amaro dei modi.
La terra dell’abbastanza: Mirko e Manolo sono due giovani amici della periferia romana. Guidando a tarda notte, investono un uomo e decidono di scappare. La tragedia si trasforma in un apparente colpo di fortuna: l’uomo che hanno ucciso è il pentito di un clan criminale di zona e facendolo fuori i due ragazzi si sono guadagnati la possibilità di entrare a farne parte. La loro vita è davvero sul punto di cambiare.
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