PODCAST | Angelo Acerbi intervista Marcello Simoni, scrittore del libro Il marchi dell’inquisitore.
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Marcello Simoni ha studiato molto per scrivere questo libro. L’interesse che i temi oscuri collegati al potere della chiesa e all’uso di tale potere è innegabile, sia nel cinema che nella letteratura, ma la precisione e la accuratezza in questi casi sono imprescindibili per uno scrittore. Certo essere un cinefilo aiuta a scrivere, ci dice Marcello: le scene di azione sono “girate” nella sua testa e poi raccontate, non potrebbe essere altrimenti.
Il marchi dell’inquisitore: nella Roma del Secolo di Ferro, a pochi giorni dall’inizio del XIII giubileo, la danza macabra incisa su un opuscolo di contenuto libertino sembra aver ispirato l’omicidio di un religioso. Sul caso viene chiamato a investigare l’inquisitore Girolamo Svampa, nominato commissarius dagli alti seggi della curia capitolina. Ad aiutarlo, tra ritrovamenti di libelli anonimi e strani avvistamenti di un uomo mascherato, ci sono padre Francesco Capiferro, segretario della Congregazione dell’Indice, e il fedele bravo Cagnolo Alfieri. L’indagine, che porta lo Svampa a scontrarsi con personaggi potenti, si rivela subito delicata e pericolosa: prima che si arrivi alla soluzione del mistero ci saranno altri morti.