FRED Interview

Paolo Sorrentino, Toni Servillo, Elena Sofia Ricci – Loro

Play Podcast
9 min. and 46 sec.

Il breve passo dal “Loro” al “noi” ed il Silvio Berlusconi privato.

Play Podcast
9 min. and 46 sec.

PODCAST | Chiara Nicoletti intervista Paolo Sorrentino, Toni Servillo e Elena Sofia Ricci, regista e attori del film Loro, nelle sale italiane dal 10 Maggio 2018.

Per ascoltare questa intervista, clicca su ► sopra la foto

Paolo Sorrentino usa il tono della tenerezza per provare a scorgere il privato di Silvio Berlusconi e la sua storia d’amore tormentata con Veronica Lario. È proprio l’amore il punto di partenza del film che permette allo spettatore più attento di riconoscere qualcosa di sé, tra paure e difetti, in quei Loro che circondano la figura, idolatrata, di Berlusconi. Toni Servillo descrive il processo di immersione in questo personaggio e il valore del lavoro svolto dal suo regista e amico. Elena Sofia Ricci interpreta Veronica con la consapevolezza che la sua rappresentazione è tanto particolare quanto universale, perché la Lario, nel doversi confrontare con il fallimento del suo matrimonio, il disincanto, la paura di invecchiare è uguale e simile ad ogni donna che si sia trovata in quella stessa situazione. Loro siamo noi, Sorrentino ce lo ricorda attraverso una grande metafora che ne racchiude a sua volta, come una matrioska, altre piccole ed efficaci.

Loro, diviso in due parti, è un racconto di finzione, in costume, che narra di fatti verosimili o inventati, in Italia, tra il 2006 e il 2010. Attraverso una composita costellazione di personaggi, Loro ambisce a tratteggiare, per squarci o intuizioni, un momento storico definitivamente chiuso che, in una visione molto sintetica delle cose, potrebbe definirsi amorale, decadente, ma straordinariamente vitale. Loro ambisce altresì a raccontare alcuni italiani, nuovi e antichi al contempo. Anime di un purgatorio immaginario e moderno che stabiliscono, sulla base di spinte eterogenee quali ambizione, ammirazione, innamoramento, interesse, tornaconto personale, di provare a ruotare intorno a una sorta di paradiso in carne e ossa: un uomo di nome Silvio Berlusconi. Questi italiani, ai miei occhi, contengono una contraddizione: sono prevedibili ma indecifrabili. Una contraddizione che è un mistero. Un mistero nostrano di cui il film prova a occuparsi, senza emettere giudizi. Mosso solo da una volontà di comprendere, e adottando un tono che oggi, giustamente, viene considerato rivoluzionario. Il tono della tenerezza. Ma ecco che appare un altro italiano. Silvio Berlusconi. Così come l’ho immaginato. Il racconto dell’uomo, innanzitutto, e in modo solo marginale del politico. Si potrebbe obiettare che si sa molto non solo del politico, ma anche dell’uomo. Io ne dubito. Un uomo è, per quanto mi riguarda, il risultato dei suoi sentimenti più che la somma biografica dei fatti. Quindi, all’interno di questa storia, la scelta dei fatti da raccontare non segue un principio di rilevanza dettata dalla cronaca di quei giorni, ma insegue unicamente il fine di provare a scavare, a tentoni, nella coscienza dell’uomo. Dunque, quali sono i sentimenti che muovono le giornate di Silvio Berlusconi in quegli anni? Quali le emozioni, le paure, le delusioni di quest’uomo nell’affrontare eventi che sembrano montagne? Questo, per me, è un altro mistero di cui si occupa il film. Gli uomini di potere di generazioni precedenti a quella di Berlusconi erano altri misteri, perché erano inavvicinabili. Un tempo si parlava, si ricorderà, di disincarnazione del potere. Silvio Berlusconi, invece, è probabilmente il primo uomo di potere a essere un mistero avvicinabile. È sempre stato un infaticabile narratore di se stesso, valga come esempio sommo il fotoromanzo Una storia italiana che spedì a tutti gli italiani nel 2001, e anche per questa ragione è inevitabilmente diventato un simbolo. E un simbolo, a differenza di un comune essere umano, è una proprietà comune. E dunque, in questo senso, rappresenta anche una parte di tutti gli italiani. Ma, naturalmente, Silvio Berlusconi è molto altro. E non è facile esprimere una sintesi. Per questo devo chiedere aiuto a chi è molto più bravo di me: Hemingway. In Fiesta, Hemingway scrive: “Non c’è nessuno che vive la propria vita sino in fondo, eccetto i toreri”. Ecco, parafrasando, forse l’immagine più compendiaria che si può avere di Silvio Berlusconi è questa: un torero. Paolo Sorrentino

Per il sito ufficiale del film, clicca qui.

  • Reporter
    Chiara Nicoletti
  • Guest
    Paolo Sorrentino / Toni Servillo, Elena Sofia Ricci
  • Interviewee role
    Regista / Attori
  • Film title
    Loro
Now playing:
Featured Posts