PODCAST | Chiara Laganà intervista Toni D’Angelo, regista del cortometraggio Nessuno è innocente.
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Toni D’Angelo torna a Venezia nove anni dopo Poeti, il documentario che aveva presentato alla 66esima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, con il cortometraggio Nessuno è innocente, evento speciale fuori concorso alla terza edizione della SIC@SIC, la Short Italian Cinema alla 33esima Settimana Internazionale della Critica. Il regista di Falchi ha deciso di raccontare una Scampia diversa in Nessuno è innocente, lontana da quella che viene raccontata dai media o in TV. Il corto si apre con una voce radiofonica che condanna Napoli e una delle sue periferie più emblematiche e problematiche: “Napoli è quello che è, a Scampia si nasce così”. “Questo pensiero rappresenta il sentire comune – sottolinea il regista – alla fine Scampia è un posto come un altro, ci sono persone perbene e ci sono gli altri”. Per D’Angelo Scampia è solo un “quartiere” come un altro. A FRED, D’Angelo ha raccontato le emozioni di tornare al Lido dopo nove anni dal suo film Poeti: “È sempre bello tornare qui, c’è un’atmosfera bellissima”. Nessuno è innocente prova “che tutti sono colpevoli fino a prova contraria” e ha per protagonista Salvatore Esposito, Genny Savastano in Gomorra. Il cortometraggio è uno dei tre titoli fuori concorso della terza edizione SIC@SIC.
Nessuno è innocente: Ermanno vive di luoghi comuni su Napoli e Scampia: tartassato da notizie di cronaca nera che le descrivono come un inferno dantesco dominato da sparatorie, omicidi, spaccio di droga. A Scampia però ci sono persone comuni, gente per bene che non fa notizia. Una volta giunto a Napoli per la firma di un contratto d’appalto che deve dare una svolta alla sua carriera dovrà fare i conti con la realtà: il luogo dell’incontro è proprio un capannone a Scampia.
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