PODCAST | Chiara Nicoletti intervista Stefano Bises, sceneggiatore della serie Speravo de morì prima.
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Dalla lettura di “Un capitano”, l’autobiografia di Francesco Totti curata da Paolo Condò, lo sceneggiatore Stefano Bises insieme a Michele Astori ha riflettuto sul fatto che il racconto che si prestava alla serialità fosse quello del doppio sconto Totti-Spalletti e Totti -Tempo che passa. Il risultato è Speravo de morì prima, serie in 6 episodi su Sky e Now dal 19 marzo. Bises spiega come la serie e la scrittura sono risucite ad andare oltre il forte legame tra Totti e Roma e la romanità in generale che poteva essere un’arma a doppio taglio. Speravo de morì prima è fortemente romana, tifosa e “local” ma al tempo stesso coinvolge tutti perché racconta affronta temi universali, la famiglia, le ambizioni, la carriera, le aspettative, il confronto con i propri limiti.
Speravo de morì prima: L’ultimo anno e mezzo di carriera di Francesco Totti. Tra presente e passato, pubblico e privato, Speravo de morì prima ripercorre serissimamente, ma col tono della commedia, i diciotto mesi che vanno dal ritorno di Luciano Spalletti sulla panchina della Roma al più struggente addio al pallone della storia del calcio. Un anno e mezzo di guerra contro due avversari che non fanno sconti neppure a Francesco Totti: il tempo e l’allenatore. Una guerra che divide una città e la comunità calcistica. Una guerra combattuta con passione e tormento da un calciatore che non vuole e soprattutto non riesce a mettere la parola fine a una carriera da sogno, tutta vissuta indossando sempre e solo una maglia.
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