Fred Film Radio, nel contesto del Festival di Venezia, ha avuto il privilegio di intervistare Edoardo Morabito, il regista del documentario ‘L’avamposto’, nella sezione Giornate degli Autori. Il film, che è stato presentato nella sezione “proiezioni speciali” delle Giornate degli Autori, racconta la straordinaria storia di Christopher Clark, uno scozzese fuori dall’ordinario che ha creato un paradiso ecologico nel cuore della foresta amazzonica. Questo luogo, noto come l’Avamposto del progresso, rappresenta un modello di società utopica basato sull’equilibrio tra natura e tecnologia, gestito e preservato dagli abitanti della foresta.
Nel corso dell’intervista, Morabito riflette sulla complessità delle sfide ambientali e sociali affrontate da Clark. Discutono l’evoluzione del modello sociale immaginato da Clark e come il capitalismo possa influire negativamente persino nelle regioni più remote del pianeta. Il regista condivide le sue riflessioni sulla necessità di affrontare il negazionismo ambientale, sottolineando che spesso le destre politiche utilizzano questa posizione per proteggere gli interessi delle oligarchie economiche.
Morabito mette in evidenza l’importanza di proteggere il pianeta, considerando l’urgente bisogno di azioni concrete per affrontare le sfide climatiche globali. Nel corso della sua ricerca e delle riprese nel villaggio dell’Avamposto del progresso, Morabito ha sperimentato personalmente la bellezza e la fragilità dell’ambiente naturale. Queste esperienze hanno contribuito a plasmare il suo impegno nel raccontare la storia di Clark e dell’Avamposto.
Il regista condivide anche le sue esperienze personali nel corso della realizzazione del documentario, compresi i momenti in cui il progetto sembrava destinato al fallimento. Tuttavia, il suo impegno e la sua determinazione a raccontare la storia di Christopher Clark hanno portato alla creazione di un film che ci sfida a ripensare la realtà e ad agire per proteggere il futuro del nostro pianeta.
Morabito riflette sulle pressioni ambientali globali e sulle difficoltà incontrate da coloro che cercano di proteggere e preservare le risorse naturali. Il suo lavoro rappresenta un richiamo all’azione, invitando il pubblico a considerare le implicazioni delle proprie azioni sulla salute del pianeta. In un’epoca in cui le sfide ambientali sono sempre più evidenti, ‘L’avamposto’ offre una prospettiva unica sull’importanza della conservazione ambientale e della sostenibilità.
Plot
Christopher Clark è un eco-guerriero, uno scozzese fuori dall’ordinario che nel cuore della foresta amazzonica ha creato il suo personalissimo Avamposto del progresso: un modello di società utopica basato sull’equilibrio perfetto tra natura e tecnologia, gestito e preservato dagli abitanti della foresta. Ma la situazione peggiora di anno in anno e un nuovo grande incendio minaccia di distruggere l’Avamposto. Chris decide allora di giocare d’azzardo, opponendo alla spettacolare distruzione della foresta un evento altrettanto spettacolare: un concerto dei Pink Floyd dentro l’inferno verde, così da convincere il governo brasiliano a istituire una riserva. Del resto nella mente di un sognatore tutto è possibile e forse ha ragione lui, in un mondo che corre a velocità folle verso l’apocalisse, essere un po’ folli è l’unico modo per opporre resistenza. Ma veramente possiamo salvare la foresta, noi, i figli dello stesso modello capitalista che la sta distruggendo?