“Squali”, intervista agli attori Lorenzo Zurzolo e Francesco Centorame
Squali, l’opera prima di Daniele Barbiero con Lorenzo Zurzolo e Francesco Centorame. Al cinema con Eagle Pictures
Listeners:
Top listeners:
play_arrow
ENGLISH Channel 01 If English is your language, or a language you understand, THIS IS YOUR CHANNEL !
play_arrow
ITALIAN Channel 02 Se l’italiano è la tua lingua, o una lingua che conosci, QUESTO È IL TUO CANALE!
play_arrow
EXTRA Channel 03 FRED Film Radio channel used to broadcast press conferences, seminars, workshops, master classes, etc.
play_arrow
GERMAN Channel 04 Wenn Ihre Sprache Deutsch ist, oder Sie diese Sprache verstehen, dann ist das IHR KANAL !
play_arrow
POLISH Channel 05
play_arrow
SPANISH Channel 06 Si tu idioma es el español, o es un idioma que conoces, ¡ESTE ES TU CANAL!
play_arrow
FRENCH Channel 07 Si votre langue maternelle est le français, ou si vous le comprenez, VOICI VOTRE CHAINE !
play_arrow
PORTUGUESE Channel 08
play_arrow
ROMANIAN Channel 09 Dacă vorbiţi sau înţelegeţi limba română, ACESTA ESTE CANALUL DUMNEAVOASTRĂ!
play_arrow
SLOVENIAN Channel 10
play_arrow
ENTERTAINMENT Channel 11 FRED Film Radio Channel used to broadcast music and live shows from Film Festivals.
play_arrow
BULGARIAN Channel 16 Ако българският е вашият роден език, или го разбирате, ТОВА Е ВАШИЯТ КАНАЛ !
play_arrow
CROATIAN Channel 17 Ako je hrvatski tvoj jezik, ili ga jednostavno razumiješ, OVO JE TVOJ KANAL!
play_arrow
LATVIAN Channel 18
play_arrow
DANISH Channel 19
play_arrow
HUNGARIAN Channel 20
play_arrow
DUTCH Channel 21
play_arrow
GREEK Channel 22
play_arrow
CZECH Channel 23
play_arrow
LITHUANIAN Channel 24
play_arrow
SLOVAK Channel 25
play_arrow
ICELANDIC Channel 26 Ef þú talar, eða skilur íslensku, er ÞETTA RÁSIN ÞÍN !
play_arrow
INDUSTRY Channel 27 FRED Film Radio channel completely dedicated to industry professionals.
play_arrow
EDUCATION Channel 28 FRED Film Radio channel completely dedicated to film literacy.
play_arrow
SARDU Channel 29 Si su sardu est sa limba tua, custu est su canale chi ti deghet!
play_arrow
“Conversation with” at the 20th Marrakech IFF, interview with actor Willem Dafoe Bénédicte Prot
play_arrow
“L'occhio della gallina”, intervista alla regista Antonietta De Lillo Manuela Santacatterina
Nel 2004 Antonietta De Lillo ha presentato fuori concorso a Venezia 61 “Il resto di niente”. Un film amato dalla critica che avrebbe dovuto aprire per la regista un nuovo importante capitolo della sua carriera. Quello che ne è seguito, invece, è stata una lunga battaglia legale che la regista racconta ne
“L’occhio della Gallina”, documentario presentato alle Giornate degli Autori nella sezione Notti Veneziane.
“Per me lo Stato è come mio padre, mi deve proteggere, deve proteggere la cultura”. Una frase pronunciata da Antonietta De Lillo ne “L’occhio della gallina”. Dal 2004, quando “Il resto di niente” è stato presentato proprio a Venezia, ad oggi, la regista crede che lo Stato abbia fatto qualcosa per proteggere la cultura? “Penso che paradossalmente sia in una posizione molto fragile, quindi non ha fatto molto perché deve prendere un po’ di forza. Siamo in una situazione dove la finanza, l’economia, l’industria hanno preso il sopravvento, gli interessi privati sono riusciti a infiltrarsi completamente nelle istituzioni pubbliche”, sottolinea la De Lillo. “Questo è successo perché c’è stato un processo culturale che dura ormai da 30 anni, quindi quasi è normale che il privato gestisca il pubblico. Questo è il vero problema che non affligge solo il nostro cinema, ma l’intero Paese, l’Europa, il mondo. Per questo ho pensato che dovevo assolutamente fare questo film. Non perché dovessi difendermi, ma perché che riguarda tutti. Anche se non riusciamo a vederlo”.
“L’occhio della gallina” racconta una storia estremamente personale, ma nella quale non è difficile immedesimarsi perché tutti, prima o poi, ci ritroviamo con una porta chiusa in faccia. Antonietta De Lillo ha preso tutta la rabbia, la delusione e la sensazione di fallimento e li ha trasformati in determinazione? “L’ho fatto grazie a una cosa che sembra semplice ma che, invece, è molto rara e che evidentemente lo devo a chi mi ha educato e a chi mi ha dato un’educazione sentimentale. Ci sono riuscita perché mi sono voluta bene. Quando mi arrabbiavo o parlavo male dei miei detrattori capivo che mi stavo avvelenando. Non sono cristiana, però penso che il bene ha una grande forza”.
Quella di Antonietta De Lillo è una storia di resistenza lunga vent’anni per non farsi schiacciare dalla catena di montaggio. Una storia a cui guardare anche per prendere esempio? “Francamente lo spero. Credo nella forza del cinema e francamente non avrei mai fatto un film su me stessa se non avessi pensato che fosse di interesse pubblico. Ho la fortuna o la sfortuna di frequentare i giovani e i meno giovani. Ho una strada tutta mia che mi condanna alla solitudine però mi condanna anche a viaggiare in mondi diversi e in generazioni diverse. Secondo me le persone più giovani trovano forza, le persone più grandi vedono una cosa normale. Ed è non scandalizzarsi più”.
L’occhio della Gallina è una storia di violenza e isolamento che non ha eguali nel nostro cinema. Dopo vent’anni di carriera e aver realizzato il suo miglior film, apprezzato dalla critica e considerato da alcuni un capolavoro in grado di consacrarla al grande pubblico, una eclatante ingiustizia ha sbarrato la strada alla regista Antonietta De Lillo, relegandola ai margini del sistema-cinema e impedendole di realizzare un nuovo film di finzione. Attraverso la forma dell’autoritratto, il film ripercorre in maniera libera la vita e la carriera della protagonista, alle soglie dei 40 anni dal suo primo film. Il paradosso di questa storia è rappresentato dal capovolgimento che è insito nel funzionamento dell’occhio della gallina che, per chi non lo sapesse, si chiude al contrario, dal basso verso l’alto. Allo stesso modo, mentre il cinema le viene negato, lei, ostinatamente, remando contro corrente, ne riafferma le doti culturali e artistiche, raccontandolo anche come strumento di cura e antidoto contro l’ingiusto isolamento.
Written by: Manuela Santacatterina
Guest
Atonietta De LilloFestival
Mostra del Cinema di VeneziaNo related posts.
Squali, l’opera prima di Daniele Barbiero con Lorenzo Zurzolo e Francesco Centorame. Al cinema con Eagle Pictures
Squali, opera prima di Daniele Barbiero, segna la seconda volta di James Franco in un film italiano
Doclisboa International Film Festival
"Toni, mio padre" della regista Anna Negri e' un film emozionante che unisce dimensione personale e politica sulle eredità degli anni '70 italiani.
“My Daughter’s Hair” di Hesam Farahmand trionfa alla 23ª edizione di Alice nella Città. Premi anche per Anemone, 2 Cuori e 2 Capanne, Bratiska e Adalgisa Manfrida.
© 2023 Emerald Clear Ltd - all rights reserved.