Presentato alla Settimana Internazionale della Critica durante l’82esima Mostra del Cinema di Venezia, “Arca” di Lorenzo Quagliozzi è un cortometraggio di fantascienza distopica che si interroga sul rapporto tra storia umana e storia del cinema, usando i codici del cinema di genere e della fantastoria per riflettere sul rapporto tra immagini e realtà.
Una genesi radicata nella passione e nel passato
“Arca” nasce da un’intensa passione del regista Lorenzo Quagliozzi per il cinema e dal desiderio di rendere omaggio a un’epoca in cui il cinema influiva sulla realtà con un impatto diretto. Nel cortometraggio, questa riflessione si traduce in una rivisitazione della storia del cinema, con un’attenzione particolare al cinema americano, rappresentato simbolicamente attraverso Hollywood. “Arca” non privilegia il cinema nordamericano rispetto ad altri, tuttavia Quagliozzi sottolinea come Hollywood abbia comunque catalizzato e influenzato le cinematografie più diverse, europee o asiatiche.
Innovazione e creatività nella realizzazione visiva
Un elemento distintivo di “Arca” è la sua complessità visiva, ottenuta con tecniche interamente artigianali e molte immagini realizzate in location suggestive di Roma e Grosseto. Per esempio, le scene di una serra idroponica sono state girate in una serra reale, la Sfera Agricola di Grosseto, mentre altri effetti visivi sono stati ottenuti tramite semplice color correction di ambienti pubblici come i sotterranei di Ikea, dando l’impressione di ambienti futuristici senza ricorso a complesse CGI. L’utilizzo delle tecnologie di intelligenza artificiale si limita a poche scene, tra cui la voce di Hitchcock generata artificialmente, confermando un approccio artigianale e sperimentale. La cura nella produzione visiva si nota anche nella collaborazione con giovani modelisti di forum online per le inquadrature di un’astronave, che risultano realistiche e ben integrate nel film.
Colonna sonora ispirata e citazioni cinematografiche
Il comparto audio di “Arca” contribuisce a creare un’atmosfera misteriosa e immersiva. La colonna sonora, curata da Nico Palermo, richiama sonorità che ricordano compositori come Kubrick e Nolan, con arpeggi evocativi e atmosfere oniriche. Questa scelta nasce da un processo di sperimentazione condiviso tra il regista e il compositore, che ha optato per una direzione sonora coerente e suggestiva, lontana dai brani random inizialmente pensati. Il film si ispira anche a capolavori come “2001: Odissea nello spazio” e “Take Shelter”, riflettendo il desiderio di creare un universo sonoro che integri il tema del mistero e dell’incompiuto, tipico delle opere di fantascienza più rinomate.
Prospettive future: dal cortometraggio al lungometraggio
Quagliozzi rivela di essere già al lavoro sulla scrittura di un lungometraggio, anche se il progetto si discosta dal genere classico della fantascienza. La sua idea è di esplorare con più ampiezza i temi di mistero e fantastico, mantenendo l’impronta d’autore che ha caratterizzato “Arca”. Si tratta di un’evoluzione naturale di un regista che anche da un cortometraggio può offrire un’opera di grande impatto visivo e narrativo.
Plot
Al culmine della guerra fredda, di fronte alla minaccia dell’annientamento nucleare, un gruppo di registi hollywoodiani reduci dalle atrocità del secondo conflitto mondiale si unisce in un programma segreto denominato ARCA. Un secolo dopo, la loro eredità è la nostra ultima speranza.