PODCAST | Chiara Laganà intervista Cristina Comencini, regista del film Tornare.
Per ascoltare questa intervista, clicca su ► sopra la foto
Tornare è il film che ha chiuso la 14esima edizione della Festa del Cinema di Roma. La regista Cristina Comencini presenta il suo film più “libero”, interpretato da Giovanna Mezzogiorno e Vincenzo Amato e ispirato a una storia realmente accaduta a una sua amica. Alice torna a Napoli dopo averla abbandonata a 18 anni per il funerale del padre. Nella vecchia casa paterna riaffiorano tanti ricordi (alcuni nascosti per anni) e ritrova se stessa adolescente. La storia si rifà a quella di una sua cara amica a cui il film è dedicato. “È il mio film più libero, piacerà o no, ma bisogna avere il coraggio di raccontare delle storie vere. È un altro viaggio rispetto a La Bestia nel Cuore, dove si parlava già di ricordi e della casa dei morti, ma lì è diverso”. Alice la protagonista è una ragazza libera, che a fine anni 60, inizia a vivere la sua sessualità senza inibizioni e restrizioni della famiglia: “Era un’esperienza di tutte le ragazze. Alice è bella e libera, se non vuoi legarti a un solo ragazzo vieni punita. Nel film si racconta la femminilità, devi essere quello che sei”. Tornare sarà in sala nel 2020, ha per protagonisti Giovanna Mezzogiorno e Vincenzo Amato.
Tornare: Napoli, anni Novanta. Alice (Giovanna Mezzogiorno), 40 anni, rientra dall’America dopo una lunga assenza. È morto il padre. Alice si ferma nella casa di famiglia, disabitata: con la sorella (Barbara Ronchi) hanno deciso di venderla, e occorre svuotarla degli oggetti di una vita, di tante vite. Ma, inaspettatamente, Alice scopre che la casa è abitata da una ragazza giovane e bellissima (Beatrice Grannò). Con lei inizia un dialogo intenso, come sembra promettente anche il legame che si crea con Marc (Vincenzo Amato), un uomo affascinante e gentile incontrato alla commemorazione del padre. Per Alice si schiude un mondo nuovo, intrigante e pericoloso, che apre squarci sul suo passato e sulla sua esistenza.
Il Presidente della Fondazione Cinema per Roma, Gian Luca Farinelli, presenta orgoglioso il programma della 18esima Festa del Cinema e rimarca che il cinema è in ottima salute.
Per la prima volta nella sua storia, il Festival di Cannes svela due manifesti ufficiali della sua 78a edizione, ispirati al capolavoro di Claude Lelouch del 1966, vincitore della Palma d'oro, Un uomo, una donna.
Daphne Di Cinto porta il tema dell’intersezionalità al centro dell’Integrazione Film Festival 2025, un evento gratuito tra cinema, arte e inclusione, in scena a Bergamo dal 13 al 17 maggio.
E se un weekend potesse riscrivere 15 anni di silenzio? Paternal Leave di Alissa Jung, è un viaggio intenso tra riconciliazione, emozioni e seconde possibilità.