“Domani interrogo”, presentato in anteprima nella sezione Panorama Italia della 23esima edizione di Alice nella Città, e prossimamente nelle sale con Vision Distribution, è un racconto di formazione autentico e profondo, con protagonista Anna Ferzetti, che affronta il delicato rapporto tra scuola, società e famiglie, il ruolo degli insegnanti nel percorso scolastico e di vita degli alunni, e la fragilità emotiva dei giovani. Umberto Carteni è partito dall’omonimo romanzo di Gaja Cenciarelli per realizzare una commedia generazionale dove il confronto tra professori e alunni oltrepassa i confini scolastici.
“Abbiamo lavorato sull’autenticità della storia e della recitazione – raccontano regista e protagonista del film – Abbiamo cercato di evitare i cliché della finzione, puntando a catturare la verità delle emozioni anche grazie ai giovani attori. In alcuni momenti abbiamo abbandonato la sceneggiatura per lasciar emergere spontaneità e imprevisti sul set”.
Nei panni di un’insegnante di inglese ostinata e appassionata, Anna Ferzetti nel film si confronta con i suoi studenti per aiutarli a crescere come persone, al di là della scuola. “L’educazione dovrebbe essere un faro di umanità, ancora più importante in un’epoca in cui i giovani si sentono spesso trascurati o non tutelati – spiegano sempre Umberto Carteni e Anna Ferzetti – Per noi questo film è un invito a riflettere sulle responsabilità della società verso i giovani e sull’importanza di ascoltarli. Bisogna riscoprire il valore della sensibilità e dell’empatia, fondamentali per costruire un futuro più umano”.
Plot
Una professoressa di inglese è terrorizzata dagli studenti, ma convinta del valore educativo fondamentale della scuola che viene assegnata in un liceo difficile, a Rebibbia. I suoi colleghi hanno perso le speranze di cavare qualcosa dall’ultima classe, quella degli studenti più difficili, ritrosi, un guazzabuglio di melting pot urbano. Tra fumo e famiglie sfasciate, spaccio e primi amori, storie di sesso e rassegnazione, i ragazzi si buttano via giorno dopo giorno, tra canne, telefonini, e preconcetti, convinti che la vita fuori dalla scuola sia solo ostile e a loro preclusa. La professoressa, o meglio «Pressoré», come la chiamano tutti, ha tre possibilità: scappare come i suoi predecessori, fregarsene o entrare in quella gabbia di leoni disarmata. Cercando inutilmente di capirli, riuscirà ad entrare nei loro cuori e a dare un senso sia al loro percorso scolastico che alla sua vita di insegnante.