“Il figlio più bello” è un potente documentario diretto da Stefano Rulli e Giovanni Piperno presentato all’edizione 2025 della Festa del Cinema di Roma. Il film riprende le tematiche già affrontati da Stefano Rulli nel 2003 in “Un silenzio particolare”, aprendo un dialogo tra passato e presente nella relazione con il figlio, Matteo, che da anni affronta problemi psichici e autistici. La narrazione si concentra sulla preparazione e il viaggio di Matteo in Vietnam, un passaggio simbolico e reale verso l’autonomia.
Il film chiude una trilogia immaginaria aperta da “Matti da slegare” che ha come filo conduttore il confronto con la malattia mentale e la neurodivergenza. Il film evidenzia come il cinema possa contribuire a far luce su un argomento ancora spesso tabù, offrendo uno sguardo autentico e umano. Gli autori sottolineano l’importanza di rappresentare la diversità mentale mantenendo intatti autenticità e rispetto.
Il progetto si avvale di una rete di professionisti, tra cui esperti di salute mentale e persone abituate al linguaggio del cinema, che collaborano per sensibilizzare il pubblico e promuovere progetti di inclusione sociale.
Distribuito da Wanted nel 2026, “Il figlio più bello” evidenzia inoltre come l’arte, e in particolare il cinema, possano diventare un veicolo di trasformazione e accettazione.
Plot
Il "figlio più bello" è il racconto di Clara e Stefano, genitori di Matteo, che hanno cercato di affrontare con nuovi strumenti la malattia mentale del figlio, senza rinunciare alla propria vita e ai propri talenti ma aiutandolo a costruirsene una tutta sua, fatta di rapporti e di una casa autonoma con altri coinquilini come Marco con cui vive da molti anni.
Decisi ad allargare quell’esperienza e quell’utopia ad altri e altre, Clara Sereni e Stefano Rulli hanno dato vita alla Fondazione La Città del Sole, che celebrando Tommaso Campanella celebra tutti quelli che non smettono di sognare un mondo diverso.
Il tempo è passato. Adesso Clara non c’è più e Matteo sta per intraprendere un viaggio che lo porterà all’altro capo del mondo, in Vietnam. Ma quello che è il coronamento di ciò che sembrava un sogno impossibile risveglia nel padre un profondo disagio che lo costringe a misurarsi con un passato e un dolore rimosso.
Il film, andando avanti ed indietro nel tempo, intreccia entrambi questi percorsi.