Maria Anolfo e Leo Ferrari, intervista ai due attori della DO Cinema di Daniele Orazi
Maria Anolfo e Leo Ferrari: intervista ai giovani attori di DO Cinema.
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“Conversation with” at the 20th Marrakech IFF, interview with actor Willem Dafoe Bénédicte Prot
Intervista con Federico Grandesso, responsabile Fondazione Fellini Laura Della Corte
In questa intervista con Federico Grandesso, giornalista e responsabile della Sezione Europa e Asia della Fondazione Fellini, discutiamo dell’importante ruolo che la fondazione svolge nel mantenere viva l’eredità artistica di Federico Fellini. Durante l’ottantunesima Mostra del Cinema di Venezia, Grandesso ci ha offerto una panoramica sullo stato attuale della Fondazione, sulle sue iniziative e sui progetti futuri, volti a celebrare il genio di uno dei più grandi cineasti della storia.
Federico ha chiarito come la Fondazione Fellini sia nata grazie a un’acquisizione significativa: quella della collezione di Gérald Morin, ex assistente di Fellini. Questa collezione, unita ad altre come quella di Angelucci, ha permesso alla Fondazione di espandersi negli anni, creando un archivio che oggi conta circa 16.000 pezzi. Tuttavia, Grandesso sottolinea che l’obiettivo non è solo quello di mostrare opere, ma anche di promuovere un dialogo interdisciplinare tra diverse forme d’arte. “Non siamo assolutamente una cattedrale di Fellini”, ha affermato, “siamo aperti a esplorare altre discipline, come la fotografia e l’arte contemporanea”.
La Fondazione ha già organizzato oltre cento mostre, non solo dedicate a Fellini, ma anche a registi contemporanei come David Lynch e Wim Wenders. La mostra di Lynch, in particolare, ha riscosso un grande successo, viaggiando in diverse città europee, tra cui Bangkok, Barcellona e Bruxelles. “È stata una scommessa”, ha commentato Grandesso, descrivendo come le litografie di Lynch, ispirate al film Otto e mezzo, abbiano dialogato con i disegni di Fellini, creando un ponte straordinario tra i due artisti.
Un altro progetto di grande rilevanza è stato quello che ha visto coinvolto Wim Wenders, con una mostra dedicata alle sue polaroid. Questo non solo ha arricchito il repertorio della Fondazione, ma ha anche segnato una collaborazione importante con le Giornate della Fotografia di Arles, dimostrando l’impegno della Fondazione nel creare sinergie culturali. Grandesso ha sottolineato l’importanza di questi partenariati, che rappresentano una delle “forze” della Fondazione.
Discutendo delle relazioni della Fondazione con l’Asia, Grandesso ha parlato degli accordi siglati con istituzioni educative come la Nanyang Technological University e la Hang Seng University di Hong Kong. Questi accordi permettono scambi di tirocinanti e organizzazione di masterclass, contribuendo a far conoscere la figura di Fellini alle giovani generazioni non solo nel cinema, ma anche in altre discipline. “È fondamentale non solo organizzare mostre, ma anche investire nell’educazione”, ha sottolineato, evidenziando come i registi contemporanei continuino a trarre ispirazione dalle opere di Fellini, anche in festival di prim’ordine come Venezia, Cannes e Berlino.
La conversazione ha poi toccato i progetti futuri della Fondazione. Grandesso ha espresso il desiderio di espandere ulteriormente la rete di collaborazioni. “Il mio sogno sarebbe quello di aumentare i partenariati”, ha dichiarato, menzionando discussioni in corso con realtà in India, Jakarta e Australia. L’obiettivo è firmare almeno tre o quattro nuovi accordi entro la fine del 2024. Grandesso ha anche rivelato che un viaggio in Asia è già in programma, in particolare per assistere al festival di Busan, dove spera di ampliare la rete di collaborazioni.
Questo focus sulla costruzione di reti internazionali dimostra come la Fondazione Fellini non si limiti a preservare il passato, ma si impegni anche a costruire un futuro vibrante per la cultura cinematografica. Nella sua visione, Fellini non è solo un nome da ricordare, ma un’influenza duratura, la cui rilevanza continua a estendersi oltre i confini nazionali e culturali.
Grandesso sottolinea come la missione della Fondazione vada ben oltre la semplice celebrazione del maestro. “Non siamo una cattedrale di Fellini, ma abbiamo un’apertura molto ampia,” afferma, spiegando l’importanza di una programmazione culturale variegata che includa mostre non solo su Fellini, ma anche su altri importanti registi contemporanei. Un esempio recente è la mostra dedicata a Pedro Almodóvar, che ha riscosso grande successo portando l’arte cinematografica spagnola nel cuore della Svizzera. La Fondazione, dunque, non è solo un omaggio al passato, ma un luogo di dialogo e sperimentazione dove diverse forme d’arte si incontrano.
Un aspetto affascinante delle attività della Fondazione è la sua capacità di raggiungere il pubblico in tutto il mondo. Durante la pandemia, nonostante le limitazioni, la Fondazione è riuscita a mantenere viva la sua programmazione, con mostre importanti a Bangkok, Calcutta e partecipazioni a festival internazionali. Grandesso cita con orgoglio il Festival del Cinema di Calcutta, dove la Fondazione ha presentato un’importante retrospettiva su Fellini. “L’interesse generato nei festival asiatici dimostra che il linguaggio di Fellini va oltre le barriere culturali e geografiche” aggiunge.
La Fondazione non si limita a presentare opere, ma si impegna anche nella ricerca e nella pubblicazione di libri e materiali visivi. Grandesso menziona, ad esempio, un libro recentemente pubblicato che confronta l’opera di Dante Alighieri e quella di Fellini, mettendo in luce simmetrie interessanti tra i due autori. Questo testo, “L’Emirouard de Dante,” è solo uno degli esempi dell’interesse della Fondazione per le pubblicazioni che esplorano la rilevanza contemporanea dell’eredità di Fellini.
Grandesso discute anche le sfide di comunicare e promuovere il messaggio di Fellini in un contesto culturale sempre più complesso e variegato. “Abbiamo un ampio programma di eventi, mostre e attività educative” afferma, “per coinvolgere il pubblico e stimolare un dialogo attivo sulle tematiche universali che Fellini amava trattare.”
Un elemento cruciale dell’attività della Fondazione è la sua internazionalità. Grandesso, che viaggia frequentemente tra Europa, Asia e America Latina, descrive i solidi legami creati con istituzioni culturali in diversi paesi. Le mostre della Fondazione non si limitano al cinema, ma esplorano anche tematiche sociali e diritti umani, in cui l’eredità di Fellini trova risonanza anche nelle opere di artisti contemporanei. Recentemente, la Fondazione ha collaborato con l’ufficio delle Nazioni Unite a Bangkok, evidenziando l’importanza di integrare l’arte nella lotta per i diritti umani.
Inoltre, la Fondazione Fellini si propone come un ponte tra culture diverse, favorendo la circolazione di idee e opere. Grandesso sottolinea con entusiasmo come l’interesse verso Fellini possa fungere da catalizzatore per la promozione della cultura italiana all’estero. “Il cinema di Fellini ha sempre avuto un forte richiamo universale. Le sue immagini, i suoi personaggi e le sue storie continuano a ispirare e affascinare persone in tutto il mondo” afferma.
Il Coinvolgimento dei giovani talenti
Un altro aspetto interessante emerso nell’intervista è il coinvolgimento di giovani talenti e studenti. La Fondazione è attivamente impegnata nella promozione di eventi didattici, laboratori e workshop per le nuove generazioni di cineasti e artisti, creando spazi per la creatività e l’innovazione e invitando i partecipanti a esplorare le influenze di Fellini nel loro lavoro.
Progetti Futuri e Collaborazioni Cinematografiche
Grandesso conclude l’intervista anticipando le emozioni che il pubblico potrà vivere nei prossimi mesi. “Abbiamo in programma importanti rassegne, laboratori e eventi che presenteranno retrospettive delle opere di Fellini e l’influenza duratura del suo stile narrativo.”
Molti sono i progetti in cantiere per il futuro, e l’aspettativa è quella di portare la Fondazione ancor più in primo piano nell’arena culturale internazionale. Con l’imminente Mostra del Ventennale e le future collaborazioni con altri importanti festival cinematografici, il lavoro della Fondazione non mostra segni di rallentamento.
Written by: Laura Della Corte
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Federico GrandessoFilm
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