“It isn’t so”, ossia “Non è così”, cortometraggio diretto da Fabrizio Paterniti Martello, e presentato alla Sic@Sic della Settimana internazionale della Critica nel corso della Mostra del cinema di Venezia 2023, è l’ultima frase che viene pronunciata da uno dei due giovani protagonisti. “Si riferisce al fatto che a lui le cose non sono andate bene. Pensiamo che la vita scorra tranquilla, quando può essere davvero imprevedibile – spiega il regista – La vita è quella cosa che succede mentre facciamo programmi, dice Woody Allen“.
Le strade della città come quelle della vita
I due protagonisti provengono dallo stesso quartiere difficile, ma pur avendo lo stesso punto di partenza, ognuno ha fatto una scelta diversa. Entrambi si muovono lungo le strade del loro quartiere e della loro città, come fanno per le strade della loro vita. “Tutto il corto si basa su questa metafora. È un percorso interiore, una ricerca personale da parte dei due giovani”, dice Fabrizio Paterniti Martello.
Un lavoro fatto di immagini e montaggio
Di “It isn’t so” il regista ha curato anche la fotografia, il montaggio, la scenografia e la produzione. Diplomato in montaggio presso il Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma, dopo aver vinto nel 2016 con “Ex Voto”, il suo primo cortometraggio, il 34esimo Torino Film Festival, ora sta buttando giù le idee per realizzare il suo esordio al lungometraggio. “Il montaggio mi ha aiutato nella scrittura, perché la narrazione ha più punti di vista”.
Plot
Due ragazzi dello stesso quartiere hanno preso strade differenti. Uno studia architettura, l’altro usa la pistola. Sono cresciuti in un clima di tensione. Uno scenario continuo di scontri tra manifestanti e poliziotti. La città è un labirinto in movimento. Alla fine assomiglia alle persone che ci vivono, o forse sono le persone che finiscono per assomigliare alla città. Questa è la differenza tra il centro e la periferia. Tutto sembra sempre uguale, ripetersi all’infinito. Non è così.