PODCAST | Chiara Nicoletti intervista Chiara Bellosi e Dafne Scoccia, regista e attrice del film Palazzo di Giustizia.
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Colpisce la sezione Generation e il suo giovane pubblico, Palazzo di Giustizia di Chiara Bellosi, alla 70esima Berlinale. L’opera prima della documentarista è frutto di osservazione, dello sguardo curioso della regista che, frequentando il Palazzo di giustizia di Milano per diversi mesi, ne ha scoperto i micromondi, le solitudini, le storie che si sfiorano o inaspettatamente si intrecciano e si somigliano. Con Dafne Scoccia tra i protagonisti, nei panni di una giovane mamma che sta subendo le conseguenze delle azioni del compagno, Palazzo di giustizia offre nei limiti e forme della sua struttura degli spunti nuovi per l’estetica del film e la recitazione dei suoi attori. Lo raccontano dettagliatamente Chiara Bellosi e Dafne Scoccia mentre si dichiarano contente che il primo pubblico a visionare il film sia quello giovane e aperto ad ogni possibilità di Generation.
Palazzo di Giustizia: Una giornata di ordinaria giustizia in un grande tribunale italiano. Al centro, nel cuore del palazzo, c’è un’udienza: sul banco degli imputati un giovane rapinatore e il benzinaio che, appena derubato, ha reagito, sparato e ucciso l’altro, giovanissimo, complice. C’è il rituale, c’è un linguaggio, ci sono le toghe. Gli interrogatori, le prove, i testimoni. Ma noi vediamo anche (o soprattutto?) quello che sta fuori: i corridoi, gli uffici, il via vai feriale del tribunale, il rumore, il disordine. Le famiglie degli imputati e delle vittime, fuori, in attesa.
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