PODCAST | Chiara Nicoletti intervista David Zamagni e Nadia Ranocchi (Zapruder), registi e attrice del film Zeus Machine. L’invincibile.
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Il concetto di mito, la sua origine e il suo significato in un film, diretto da David Zamagni e Nadia Ranocchi (Zapruder) al Forum della 70esima Berlinale, che attraverso 12 casi sulla vita di Ercole, l’eroe delle fatiche, viene declinato. Una serie di situazioni e ambienti, dalla lotta, all’officina meccanica, al supermercato, alla natura che le pongono in relazione con il mito e la mitologia in genere. David Zamagni e Nadia Ranocchi ci illustrano le ragioni per cui secondo loro la mitologia greca e latina ha ancora molto riscontro oggi e confermano quanto il mito di Ercole sia il più affascinante da elaborare e tenere come riferimento per i maggiori registi internazionali.
Zeus Machine. L’invincibile: Questa è la storia inedita della vita mitologica di Ercole, l’eroe delle fatiche. La narrazione delle sue avventure si svolge in un flusso discontinuo di eventi che celebrano le fatiche declinandole in forme nuove e contemporanee attraverso dodici episodi interpretati da altrettanti Ercole. Al principio lo vediamo galleggiare attorno all’orbita terrestre in attesa di toccare terra per entrare in azione, lo ritroviamo poi nelle pose di un lottatore e in quelle di un futuro torero. Il succedersi degli esempi ci restituisce la natura mutevole e circolare del mito, macchina inesorabile che intreccia la sua esistenza con la narrazione infinita delle proprie gesta: la mitologia. Con umorismo e leggerezza il film sperimenta molteplici forme espressive e, tra slapstick, performance, luoghi anonimi e stravaganze umane, compone un dispositivo narrativo pronto a giocare con lo spettatore, ridefinendo i contorni del reale.
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