PODCAST | Chiara Nicoletti intervista Pietro Castellitto, regista e attore del film I predatori.
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Tra i progetti filmici che aveva in cantiere per il suo debutto alla regia, Pietro Castellitto ha scelto il più puro, il primo, scritto all’età di 22 anni. Nasce così I Predatori, un film difficile da condensare a parole, come sottolinea lo stesso Castellitto ma che narra di due famiglie, apparentemente incompatibili sulla carta per via di background completamente diversi ma che sono connesse dagli eventi. A fare da perno attorno al quale ruotano le due famiglie, il personaggio che il regista affida a se stesso, Federico, poiché profondamente autobiografico. I Predatori non è un’opera anti-fascista ma un film anti-borghese dai toni della commedia caustica.
I predatori: È mattina presto, il mare di Ostia è calmo. Un uomo bussa a casa di una signora: le venderà un orologio. È sempre mattina presto quando, qualche giorno dopo, un giovane assistente di filosofia verrà lasciato fuori dal gruppo scelto per la riesumazione del corpo di Nietzsche. Due torti subiti. Due famiglie apparentemente incompatibili: i Pavone e i Vismara. Borghese e intellettuale la prima, proletaria e fascista la seconda. Nuclei opposti che condividono la stessa giungla: Roma. Un banale incidente farà collidere quei due poli. E la follia di un ragazzo di venticinque anni scoprirà le carte per rivelare che tutti hanno un segreto e nessuno è ciò che sembra. E che siamo tutti predatori.
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