PODCAST | Chiara Nicoletti intervista Pupi Avati, regista del film Dante.
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Dopo la lezione di immortalità impartita con Lei mi parla ancora, il Maestro Pupi Avati realizza finalmente Dante, il film sul poeta e autore di La Divina Commedia, che voleva girare da vent’anni. Dante viene raccontato da Boccaccio, interpretato da Sergio Castellitto (al suo fianco in conferenza) nel suo viaggio di pellegrinaggio sulle orme del poeta, con il compito di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna. Il Maestro Avati rivela di aver voluto rappresentare il Dante umano, ragazzo, così da connettersi con le giovani generazioni in modo che possano riscoprirlo e apprezzarlo.
Dante muore in esilio a Ravenna nel 1321. Settembre 1350. Giovanni Boccaccio viene incaricato di portare dieci fiorini d’oro come risarcimento simbolico a Suor Beatrice, figlia di Dante Alighieri, monaca a Ravenna nel monastero di Santo Stefano degli Ulivi. Nel suo lungo viaggio Boccaccio oltre alla figlia incontrerà chi, negli ultimi anni dell’esilio ravennate, diede riparo e offrì accoglienza al sommo poeta e chi, al contrario, lo respinse e lo mise in fuga. Ripercorrendo da Firenze a Ravenna una parte di quello che fu il tragitto di Dante, sostando negli stessi conventi, negli stessi borghi, negli stessi castelli, nello spalancarsi delle stesse biblioteche, nelle domande che pone e nelle risposte che ottiene, Boccaccio ricostruisce la vicenda umana di Dante, fino a poterci narrare la sua intera storia.
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