PODCAST | Chiara Nicoletti intervista Sydney Sibilia, Luigi D’Oriano, Giuseppe Arena e Emanuele Palumbo, regista, protagonista e attori del film Mixed by Erry.
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Dopo L’incredibile Storia dell’Isola delle Rose, Sibilia scova un’altra storia mai raccontata, quella del primo pirata della discografia italiana, l’Erry della Napoli degli anni ’80, Enrico Frattasio. Ancora una volta una storia di riscatto, di un ragazzo che “voleva solo fare il dj” e che ha imparato a sottomettere il successo e il sogno alla propria unicità. A Napoli per la presentazione del film, Sydney Sibilia insieme ai protagonisti e quasi esordienti Luigi D’Oriano, Giuseppe Arena e Emanuele Palumbo ci accompagna dentro questa incredibile storia.
Mixed by Erry: Nella Napoli magica degli anni ’80, dove Maradona è una divinità, Enrico sogna di fare il deejay. I mixtape amatoriali che realizza per i suoi amici sono richiestissimi, ma non è facile per un ragazzo che viene dai bassi far conoscere le proprie capacità. Con l’aiuto dei fratelli, Peppe e Angelo, riesce a mettere in piedi un piccolo negozio di musica in cui vendere le sue compilation col marchio “Mixed by Erry”. Quello che parte come un gioco dai vicoli di Forcella si tramuta presto, e inaspettatamente, in un’avventura leggendaria e travolgente. “Mixed by Erry”, benché emblema del falso, diventa la prima “etichetta” in Italia, con una produzione che travalica i confini nazionali e trasforma una piccola impresa locale in un impero. Ma il loro successo non passa inosservato… “Mixed By Erry” racconta l’ascesa e la caduta di Erry, primo “pirata” nella discografia italiana, e dei suoi fratelli. Una storia di passione e sogni, una vicenda clamorosa che ha rivoluzionato il concetto di pirateria e portato la musica nelle vite di tutti.
“My Daughter’s Hair” di Hesam Farahmand trionfa alla 23ª edizione di Alice nella Città. Premi anche per Anemone, 2 Cuori e 2 Capanne, Bratiska e Adalgisa Manfrida.
La ventesima edizione della Festa del Cinema di Roma si chiude con numeri record e un palmarès che premia la forza del cinema internazionale e l’intensità delle interpretazioni italiane.