“Paura Dell’Alba” di Enrico Masi, co-sceneggiato da Pier Giorgio Ardeni, è un racconto teso e fisico su un episodio della resistenza italiano che ha segnato dall’interno la storia del movimento. Una scelta artistica molto ardita, senza dialoghi ma solo con documenti e testimonianze dirette, che porta gli attori ad un lavoro fisico e quasi coreografico di grande impatto.
Nato come documentario, poi trasformato in un film narrativo
Pier Giorgio Ardeni e Enrico Masi raccontano come l’urgenza e la forza del materiale che avevano tra le mani hanno trasformato un progetto di documentario in un racconto vero e propio, con scelte registiche molto coraggiose e una intensità che non ci si aspetta. In più, la assoluta contemporaneità dei temi e del messaggio che il “Paura Dell’Alba” porta sono indiscutibilmente un plusvalore.
Plot
Nell'estate del 1944, durante i 45 giorni della Repubblica partigiana di Montefiorino, si combatte una guerra civile. Nelle montagne tra Emilia e Toscana avviene il controverso episodio di cui è protagonista il gruppo di Nello Pini, colpevole di avere ucciso senza processo un gruppo di miliziani fascisti che si erano arresi. PAURA DELL'ALBA è un racconto nel silenzio degli alti crinali dell'Appennino, formalmente ibrido tra astrazione e urgenza memoriale di un frangente delicato in cui prende forma l'identità della Repubblica Italiana.