Al 43° Torino Film Festival, in concorso, Emanuela Rossi ha presentato la sua seconda prova da regista, Eva.
ll film che vede protagonista l’attrice Carol Duarte, racconta una donna con un compito quasi soprannaturale, uno scopo: vuole salvare i bambini.
Un viaggio tra realtà e percezione
La regista Emanuela Rossi spiega come il progetto sia nato da una forte paura nei confronti del mondo che potrebbe influenzare anche le generazioni future, riflettendo un sentimento condiviso e universale. La pellicola, girata in Umbria e ambientata alle impronte delle Cascate delle Marmore, si concentra sulla figura di Eva, che avvicina i bambini con un sorriso seducente, lasciando gli spettatori a interrogarsi sulla sua vera natura.
Il cuore di Eva risiede nell’ambiguità dell’identità e nella capacità di cambiare punto di vista. La donna protagonista vive in un altrove, pare dialogare con qualcosa di più grande, forse alieno, e si comporta come una creatura misteriosa, quasi fuori dal tempo.
Dal punto di vista di Eva
Emanuela Rossi ha scelto di narrare dal punto di vista del personaggio principale, per favorire comprensione e empatia, senza giudizi.
Nelle sue note di regia chiarisce: “È un film infine su una ribellione. Pazza, assurda, non giustificabile in nessun modo. Ma – in quanto umana, e dettata da un dolore devastante – forse comprensibile. Da qui la scelta di raccontare il personaggio dal suo punto di vista, dal di dentro, con empatia. Senza la solita scappatoia della “caccia al mostro””
Costruzione del film e stile narrativo
La narrazione si sviluppa con colpi di scena tipici del thriller, invitando lo spettatore a mettere in discussione ciò che percepisce e a immergersi nei meandri della coscienza di Eva.
Eva è stato concepito come un’opera multigenere, mescolando elementi di thriller, fantastico e dramma, per creare un’atmosfera sospesa e coinvolgente. Rossi sottolinea come il cinema europeo abbia spesso sperimentato queste commistioni, mentre in Italia si tende ancora a privilegiare il realismo. La volontà di usare generi diversi nasce dal desiderio di trasfigurare la realtà, rendendola più intensa e significativa, evitando di essere troppo ancorati alle convenzioni del neorealismo tradizionale. Eva si qualifica così come un film che invita a riflettere sulla percezione e sulla complessità dell’anima umana.
Plot
Eva, donna misteriosa che vive nei boschi, incendia un campo di girasoli. Al commissario che l’arresta dice che l’ha fatto perché i bambini sono in pericolo e vanno protetti. Eva sostiene infatti di avere una missione e parla come una predicatrice, una specie di Giovanna D’Arco. In cielo vede strane luci blu. Il suo caso viene messo in relazione con la sparizione di alcuni bambini della zona, anche se i piccoli sembrano seguire volentieri la loro guida. Intanto, in Cina, una donna è esasperata perché la sua bambina è malata…