All’82ª Mostra del Cinema di Venezia, FRED Film Radio ha intervistato il regista Gianni Di Gregorio e l’attrice all’attrice Iaia Forte per parlare di “Come ti muovi, sbagli”, film di chiusura delle Giornate degli Autori 2025 presentato fuori concorso.
Un film sulla famiglia
“Come ti muovi, sbagli” è un film tenero, dolce, ironico con protagonista un uomo che cerca di essere impermeabile alla vita. “Mi piace il cinema sulle persone semplici, sulla vita quotidiana. Penso che noi siamo i veri eroi. Ci credo veramente in una maggiore armonia nei rapporti umani”, spiega Gianni Di Gregorio. “Volevo parlare della famiglia nella quale vivo da sempre e di cui conosco ormai tutte le pieghe oscure e bellissime. Quello che salva tutto alla fine sono i sentimenti, perché per la famiglia facciamo delle cose anche tremende e che non avremmo mai pensato di poter fare”.
Un cinema in equilibrio tra leggerezza e complessità
Il titolo del film, “Come ti muovi, sbagli”, fa pensare anche al fatto che viviamo in un periodo storico che, attraverso i social, ci permette di comunicare continuamente e in cui l’errore è molto più comune. Questo porta a frenare una spontaneità delle nostre opinioni in virtù di una perfezione di facciata? “Non saprei, perché cerco di fare pratica della verità. Non conosco questa forma di mediazione. Oppure la conosco, ma cerco di contrastarla”, spiega Iaia Forte. “Rispetto al film, trovo sia molto interessante quell’equilibrio che il cinema di Di Gregorio ha tra leggerezza e complessità, specie in un momento in cui abbiamo la tendenza a essere così individualisti”.
L’esercizio a riconoscere i sentimenti
“Come ti muovi sbagli” parla di famiglia, perdono e relazioni. Cosa spera Gianni Di Gregorio che il pubblico si porterà con sé dalla visione del film? “Un regista non capisce mai quello che ha fatto. È solo parlando con il pubblico che comincia a capire e a formulare l’idea per un altro film perché si crea come un distacco, qualcosa che ti permette di andare oltre”, riflette Di Gregorio. “Spero che in sala si divertano e che poi gli arrivi un po’ di pensiero sui sentimenti che sono la molla di tutto. Ci vorrebbe un esercizio quotidiano a riconoscerli e lasciarli durare”.
Plot
Riuscire a evitare tutti i fastidi della vita quotidiana, mettersi in salvo da ogni rottura di scatole è sufficiente per essere felici? Il professore a settant’anni suonati ha trovato finalmente la serenità, ha una bella casa, una discreta pensione, degli amici con cui scherzare, una signora con cui passare qualche giornata. Si dedica solo a cose piacevoli. Fino a quando la sua vita è messa sottosopra dall’arrivo della figlia, in crisi coniugale, e dei due ingombrantissimi nipotini. Nuove preoccupazioni, nuove angosce, ma anche nuovi affetti. Comincia così un’avventura nelle vite sentimentali degli altri, e nella sua, che gli farà capire che l’amore vale sempre la pena di essere vissuto, anche se porta tribolazioni, sacrifici e patimenti. Un film che riflette sull’amore e sull’inesorabile istinto degli esseri umani a mischiare il proprio destino con quello degli altri, con tutto quello che ne può derivare: fatiche ma anche gioie, e l’impressione di aver vissuto veramente.