Romana Maggiora Vergano: “Luigi Comencini diceva:Prima la vita e poi il cinema. Questo è un monito che spero di portarmi dietro per sempre”.
DopoC’è ancora domani, Romana Maggiora Vergano supera un’altra grande prova, diventare alter ego di Francesca Comencini in “Il Tempo che ci vuole“, il film autobiografico che la regista dedica al padre Luigi.
In sala dal 26 settembre con 01 Distribution e presentato fuori concorso all’81esima Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il filmmette infatti in scena i ricordi, vividi e intatti di Comencini sul rapporto con il padre.
Un padre che l’ha accompagnata presente in tutta la sua vita e l’ha salvata anche dalla dipendenza dalle droghe.
Un ruolo sulla carta difficilissimo per la responsabilità di impersonare colei che ti dirige. Romana Maggiora Vergano invece sottolinea quanto il compito sia stato facilitato dal carattere universale del racconto di Comencini.
Il “Tempo che ci vuole” racconta un padre e una figlia, nella sua accezione più personale e dunque più universale possibile, con cui viene naturale relazionarsi.
Tra le “lezioni” apprese da papà Luigi Comencini attraverso il film, un monito o una massima “Prima la vita e poi il cinema”. “Sono così d’accordo con questa frase che me la volevo tatuare – confessa Maggiora Vergano. Questo è un monito che spero diportarmi dietro per sempre”.
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“Il tempo che ci vuole”, intervista all’attrice Romana Maggiora VerganoChiara Nicoletti
Un padre e una figlia. Il cinema e la vita. L’infanzia che sembra perfetta e poi diventare grandi sbagliando tutto. Cadere e rialzarsi, ricominciare, invecchiare, diventare fragili, lasciarsi andare ma non perdersi mai. Il tempo che ci vuole per salvarsi.
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