PODCAST | Angela Prudenzi e Angelo Acerbi intervistano Antongiulio Panizzi, regista del film The Girl In The Fountain.
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Antongiulio Panizzi descrive The Girl In The Fountain come un film ibrido: non solo finzione e non solo documentario, con recitazione e invenzione ma anche una solida base storica e di fatti realmente accaduti. Ci racconta come ha navigato in questo mare strano e potenzialmente pericoloso, con una sodale come Monica Bellucci.
The Girl In The Fountain : Correva l’anno 1960 quando le curve sinuose di un’attrice dalla bellezza dirompente, Anita Ekberg, sconvolgevano le acque di Fontana di Trevi e il mondo intero. Proprio in quella scena iconica di La dolce vita di Federico Fellini la storia del cinema e la memoria collettiva hanno cristallizzato la giunonica diva svedese. Ma persona e personaggio di un film non sono la stessa cosa e, per una vita, Anita si è battuta per dimostrarlo. The Girl In The Fountain è il racconto di un’attrice divorata dalla sua stessa icona attraverso la voce e la sensibilità di Monica Bellucci, che con attenzione e delicatezza si mette alla ricerca di quel personaggio per riscattarne la figura stereotipata. Una conversazione verbale e visiva, un dialogo impossibile tra due donne e due dive di epoche diverse, grazie al quale la Bellucci riscopre il percorso di una donna libera e indipendente che ha pagato un prezzo per non voler sottostare a nessuno.