Alla Festa del Cinema di Roma, la regista Emma Dante presenta il suo nuovo film “Misericordia”, tratto dall’omonima piece teatrale di grande successo, scritta dalla stessa Dante.
Un atto d’amore
Siamo in un piccolo borgo di fantasia in Sicilia, un luogo di grandissima povertà, ma anche il luogo in cui nasce e cresce Arturo, figlio della miseria e della violenza, orfano di madre ma adottato da tre prostitute che lo accolgono, nutrono, vestono, come fosse loro figlio.
Arturo (Simone Zambelli) in una scena del film Misericordia
“Misericordia” è un film che si schiude pian piano, come un fiore, in piccoli gesti quotidiani che si ripetono ma che nascondono la piccola grande evoluzione e rivoluzione di Arturo.
“Misericordia” è un film che ti traumatizza con la sua cieca violenza iniziale, ma che ti insegna lentamente ad aver fiducia anche nell’amore altrui. Ti insegna cosa significa l’amore materno. Ti insegna a dire “mamma”.
“Misericordia” di Emma Dante, è un film di gesti, di sguardi, di cuore. Un atto d’amore.
Tra teatro e cinema
Nell’intervista a FRED Film Radio, la regista ci racconta le differenze tra il film e la piece teatrale. Emma Dante, celebre per “Via Castellana Bandiera“ e “Le sorelle Macaluso“, continua a esplorare il mondo familiare attraverso “Misericordia”, portando questa volta la narrazione nella luce della Sicilia e all’esterno di una stanza, a differenza del buio in cui era confinato lo spettacolo teatrale.
La visione di Emma Dante
Questo film, ci dice Dante, rappresenta un commovente e indignato atto di fede nella forza e nell’umanità delle donne, che agiscono come figure materne e combattive in un mondo dominato da uomini ripugnanti: “Non so gli uomini che reazione avranno, forse questo film non lo ameranno molto, ma io l’ho fatto soprattutto per loro.”
La regista ci rivela anche alcune scelte emotive, dietro la realizzazione del film che scopriamo essere una dedica universale, come la canzone nel finale, per coloro a cui si vuole dare un futuro.
“Misericordia” è al cinema dal 16 Novembre distribuito da Teodora Film.
Plot
Sicilia, un piccolo borgo marinaro di casupole in pietra grezza, in mezzo a rifiuti e rottami. Alle spalle una montagna maestosa. Qui nasce e cresce Arturo, figlio della miseria e della violenza, qui muore la sua mamma mettendolo al mondo. Betta, Nuccia e la giovane Anna, prostitute come lo era sua madre, se ne prendono cura come se fosse un figlio, nella misericordia di un amore disperato fatto di carezze e
insofferenza, crudeltà e tenerezza.
Ormai Arturo ha 18 anni, in alcuni momenti sembra un bambino, in altri vecchissimo. È nato difettoso, si muove in modo strambo, partecipa al mondo con un animo diverso. Guarda alle persone intorno a sé come alla montagna che scala: senza paura. È un invisibile fra gli invisibili e deve combattere, come tutti a Contrada Tuono, per la sopravvivenza, ma il suo sguardo puro e diverso porta con sé la speranza.
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