“Sciatunostro”, intervista al regista Leandro Picarella
"Sciatunostro" di Leandro Picarella: un viaggio tra amicizia, tempo e memoria, che ci invita a rallentare per riscoprire il senso profondo della vita e del cinema
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“Miss Carbón”, intervista alla regista Agustina Macri Manuela Santacatterina
Alla 20ª edizione della Festa del Cinema, FRED Film Radio ha intervistato la regista Agustina Macri per parlare di “Miss Carbón”, film presentato in Concorso.
C’è una scena in “Miss Carbón” in cui la protagonista Carlita, donna trans, si ritrova ad essere marginalizzata dalle sue colleghe che le impediscono di usare il bagno del loro ufficio. Anche se John Lennon cantava provocatoriamente “Woman is the Nigger of the World”, sottolineando come da sempre le donne siano messe in un angolo dalla società, possono essere discriminatorie tanto quanto gli uomini? “Tristemente sì”, ammette Agustina Macri. “C’è un sistema maschile anche produce donne maschili. La donna diventa un prodotto, una conseguenza triste e molto più dura di un sistema che tratta male e che esclude le donne. È stato anche duro per me come regista donna realizzare quella scena, ma pensavo fosse importante farla per mostrare cosa è successo davvero”.
La vera Carlita Rodríguez, alla cui storia è ispirato “Miss Carbón”, e Lux Pascal in che modo sono state decisive alla realizzazione del film? “È stata presente durante tutto il processo in modo molto naturale”, spiega Agustina Macri. “Fin da quando ci siamo conosciute c’è stato un patto silenzioso tra di noi. Come se questa storia la raccontassimo insieme. La prima cosa che ho fatto è stata andare nella sua città per incontrala, ascoltarla, osservarla, capirla. Capire com’era la sua vita e i suoi amici. Sono andata a lavoro con lei. E piano piano questo processo è diventato un modo di essere che per tutto il tempo è stato dentro di me. In più mi è stata accanto durante tutte le riprese. Mentre con Lux sapevamo che dovevamo costruire una nuova Carlita per lo schermo senza imitare la realtà. Usare l’intelligenza, l’intuizione e l’esperienza di Lux per dare vita al personaggio cinematografico è stato magico e importante”.
In “Miss Carbón” compaiono molte statuette della Madonna che la protagonista guarda con sguardo sognante. Da dove arriva l’intuizione di inserire queste parentesi? “Fin dall’inizio ho capito che era una storia molto dura che volevo però fosse anche luminosa per portare speranza senza perdere il peso drammatico o sociale del film”, afferma Agustina Macri. “In più volevo raccontare il sogno di Carlita di essere una minatrice. Dovevo trasformare una cosa molto astratta in cinematografica. Quando sono arrivata in città ho scoperto la mitologia di Santa Barbara che non è solo qualcosa di religioso, ma di onnipresente. E quindi ho parlato con la mia troupe e gli ho detto: ‘Perché non facciamo una Madonna un po’ queer e magica?’. E così è nata questa immagine con la quale la Carlita di Lux inizia ad avere complicità”.
Ispirato ad una storia vera, Miss Carbòn è un racconto di resilienza, passione e sogni che superano ogni barriera di genere. Carlita è diventata la prima donna a lavorare in miniera in una cittadina dove, secondo una rigida superstizione locale, alle donne era vietato l’accesso alla principale fonte di sostentamento: la miniera di carbone. Ritenute portatrici di sfortuna e una minaccia per la stabilità del sito, le donne erano escluse da qualsiasi attività della miniera, riservata esclusivamente agli uomini. In quanto donna trans, Carlita è riuscita a entrare in miniera, scardinando il sistema dall’interno e accendendo la scintilla di una rivoluzione.
Written by: Manuela Santacatterina
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