Sofian El Fani è uno dei giurati della edizione 2025 delle Giornate degli Autori. Direttore della fotografia e “discepolo” di uno dei più acclamati e discussi registi contemporanei, Abdellatf Kechiche, Sofian è l’unico membro tecnico della giuria. L’intervista si concentra soprattutto sul ruolo della direzione della fotografia e sull’emozione suscitata dal racconto cinematografico di questo lungometraggio.
La fonte personale della percezione di un film
Sofian El Fani sottolinea come la percezione di un film non debba mai essere influenzata eccessivamente dagli aspetti tecnici, ma piuttosto dalla capacità di coinvolgere emotivamente lo spettatore. “Se si inizia a vedere le cose tecniche, qualcosa non funziona,” afferma, evidenziando come il coinvolgimento emozionale rimanga il parametro principale per una valutazione autentica. Sottolineando l’importanza dell’equilibrio tra narrazione e tecnica, spiega che in diversi film la direzione della fotografia può essere più o meno evidente, e questo può influenzare la percezione complessiva del racconto. “Dipende dal tipo di film,” aggiunge, “alcuni sono più incentrati sulla messa in scena, altri sui dialoghi e sulle interpretazioni degli attori.” La sua esperienza suggerisce che un’ottima fotografia non deve mai rubare la scena, ma piuttosto supportare la storia e le emozioni.
Uno spettatore colpito dalle performance attoriali
Come spettatore, Sofian El Fani si dichiara molto sensibile alla naturalità delle interpretazioni attoriali, prediligendo storie che possano sembrare vicine alla vita quotidiana o, in alcuni casi, storie più elaborate di genere fantascientifico. Nell’ambito del lavoro di una giuria, il confronto tra professionisti con background diversi secondo Sofian può favorire una decisione più equilibrata e ricca di prospettive molteplici. A tal proposito, lui evidenzia che la diversità di orizzonti e di esperienze, tra cui un passato professionale con grandi nomi del cinema, rappresenta un vantaggio prezioso nell’analisi e nella selezione dei film. Kechiche ha contribuito profondamente a sviluppare la sua sensibilità artistica, specialmente nell’ambito delle performance attoriali. “La chiave sta nel gioco degli attori, nella loro capacità di trasmettere emozioni autentiche,” afferma con convinzione.
Essere in giuria è una grande opportunità
Sofian El Fani ha grandi aspettative per questa esperienza di giurato, che vede anche come un’opportunità di incontrare nuovi talenti e di confrontarsi con colleghi di differenti background. Per lui, il festival non è soltanto un momento di relax, ma un’occasione di lavoro e crescita professionale, dove si valuta non solo il film, ma anche il senso di comunità che si crea tra gli addetti ai lavori.