“Primavera”, intervista agli attori Tecla Insolia e Michele Riondino

December 19, 2025

Riondino e Insolia due anime musicali affini nell’opera prima di Damiano Michieletto, "Primavera".

“Primavera”, intervista agli attori Tecla Insolia e Michele Riondino Chiara Nicoletti

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Per il suo debutto alla regia cinematografica, “Primavera”, Damiano Michieletto sceglie di farsi ispirare dal dal romanzo “Stabat Mater” di Tiziano Scarpa che racconta il lungo inverno di due anime affini, quella del musicista Antonio Vivaldi e della sua allieva violinista Cecilia.

Ambientato nella Venezia dei primi del 1700, il film narra dell’incontro tra Vivaldi e l’ambiziosa violinista Cecilia, un’orfana all’Ospedale della Pietà di Venezia, un’istituzione che accoglieva bambini e bambine abbandonate e di come il loro rapporto sia destinato a cambiare i destini di entrambi.

Anime affini e opposte

“Tu non suoni per essere lodata” dice, colpito, il Maestro Vivaldi a Cecilia. Quella è la frase che sancisce la loro differenza più grande: Cecilia è in cerca della propria identità mentre Vivaldi è preso dal costante desiderio di veder riconosciuto il proprio talento. Tecla Insolia e Michele Riondino, interpreti di Cecilia e Vivaldi, commentano questo aspetto dei loro personaggi e il loro essere disposti ad attraversare i tormenti della creatività e dell’ambizione pur di raggiungere i propri sogni.

L’arte da sola non basta

Il film sottolinea anche l’importanza di essere riconosciuti e sostenuti nella propria espressione artistica. Tecla Insolia e Michele Riondino riflettono sul difficile equilibrio da raggiungere tra la sola soddisfazione di creare ed esprimere la propria arte e il bisogno che il prodotto della nostra creazione venga approvato dal consenso del pubblico.

La storia di Vivaldi e Cecilia si trasforma in un simbolo di come il successo possa arrivare solo se si ha il coraggio di rischiare, di sognare e di condividere il proprio talento, anche quando il mondo sembra non voler investire in noi.

In definitiva, “Primavera” celebra le stagioni della vita e l’importanza di coltivare i propri sogni, senza paura del giudizio o del fallimento.

Plot

Primi del Settecento. L'Ospedale della Pietà è il più grande orfanotrofio di Venezia, ma è anche un'istituzione che avvia le orfane più brillanti allo studio della musica. La sua orchestra è una delle più apprezzate al mondo. Cecilia ha vent'anni, vive da sempre alla Pietà ed è una straordinaria violinista. L'arte ha dischiuso la sua mente ma non le porte dell'orfanotrofio; può esibirsi solo li dentro, dietro una grata, per ricchi mecenati. Questo fino a che un vento di primavera scuote improvvisamente la sua vita. Tutto cambia con l'arrivo del nuovo insegnante di violino. Il suo nome è Antonio Vivaldi.

Written by: Chiara Nicoletti

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