Dopo “Martin Eden“, presentato in concorso alla Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia nel 2019, Pietro Marcello torna al Lido per Venezia 82 con “Duse“.
Viaggio alla scoperta di un mito, la Divina Eleonora Duse, raccontata negli ultimi anni della sua vita, tra il 1917 e il 1923, periodo in cui, come ricorda lo stesso Marcello, “Eleonora affronta il suo bilancio finale: con l’arte, con il proprio corpo, con la maternità, con D’Annunzio, con la storia d’Italia”.
Ad interpretare Eleonora, Marcello non ha voluto che una attrice: Valeria Bruni Tedeschi. “Da subito ho pensato a Valeria“, ha affermato Marcello, evidenziando come l’attrice fosse intrinsecamente legata al carattere e alle sfumature del personaggio. La volontà di catturare l’essenza di questa figura leggendaria si è tradotta in un film intimo, quasi un viaggio nell’anima dell’attrice e del suo tempo.
Il film si propone non solo come un ritratto biografico, ma anche come un’analisi del ruolo del teatro e dell’arte nella trasformazione sociale e personale. “Duse“analizza il contrasto tra la sua presenza scenica imponente e le contraddizioni interiori di una donna spesso in movimento, in anticipo sui tempi, ma allo stesso tempo radicata nella sua arte, nel suo mondo e nelle sue convinzioni.
Pietro Marcello inoltre sottolinea come il film rifletta anche i grandi passaggi della storia italiana, citando il mito del Milite Ignoto come simbolo del sacrificio e delle tragedie del passato, e come l’arte, anche nelle sue manifestazioni più alte, sia spesso stata strumentalizzata dai poteri politici.
Per entrare nel personaggio di Eleonora Duse, Bruni Tedeschi ha approfondito la sua figura attraverso una biografia dettagliata e ricca di lettere, soprattutto quelle che Duse indirizzò a sua figlia Enrichetta: “ le lettere che Eleonora Duse scriveva a sua figlia sono state un tesoro per me per entrare nel suo immaginario, avere delle sue confidenze come se fosse una sconosciuta che piano piano incontravi” rivela l’attrice.
Plot
Eleonora Duse ha una leggendaria carriera alle spalle che sembra ormai conclusa, ma, nei tempi feroci tra la Grande Guerra e l’ascesa del fascismo, la Divina sente un richiamo più forte di ogni rassegnazione e torna lì dove la sua vita è iniziata: sul palcoscenico.
Non è solo il desiderio di recitare a muoverla, ma un’urgenza profonda: la necessità di riaffermare sé stessa in un mondo che cambia inesorabilmente e che minaccia di toglierle tutto, persino l’indipendenza che ha conquistato con il lavoro di tutta una vita. Inaspettati rovesci finanziari la mettono di fronte a una scelta e così, ancora una volta, Eleonora sceglie il teatro come unico spazio di verità e di resistenza. Con la sua arte come unica arma, sfida il tempo e il disincanto, trasformando ogni parola e ogni gesto in un atto rivoluzionario. Ma il prezzo della bellezza contro la brutalità del potere e della Storia è alto: gli affetti sembrano dissolversi e la sua salute si aggrava. Eppure, Eleonora affronterà l’ultimo viaggio dimostrando che si può rinunciare alla vita stessa, ma mai alla propria natura.