Bari International Film Festival
“Afrodite”, intervista al regista Stefano Lorenzi
"Ho cercato di ridurre al minimo quello che era il racconto storico. Mi sono soffermato su quello umano tra i tre protagonisti”.
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“Conversation with” at the 20th Marrakech IFF, interview with actor Willem Dafoe Bénédicte Prot
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"Zamora", intervista all'attore e regista Neri Marcorè Giulia Bianconi
Neri Marcorè debutta alla regia con “Zamora”, di cui è anche tra gli interpreti, insieme a Alberto Paradossi, Marta Gastini, Anna Ferraioli Ravel e Walter Leonardi. Presentato in anteprima al Bif&st 2024 di Bari, e nelle sale dal 4 aprile con 01 Distribution, il film, tratto dall’omonimo di Roberto Perrone, è una storia di riscatto, amicizia, alleanza, nella Milano degli anni Sessanta.
Era diverso tempo che Marcorè voleva fare questo “salto inconsapevole”. Ha aspettato il progetto e la storia giusta. “Conosco questa storia da oltre vent’anni e parlandone con il produttore Agostino Saccà l’abbiamo realizzata. È stato lui a dirmi che avrei dovuto dirigerla io storia che mi opache molto e mi ha detto che dovevo fare io la regia”.
Walter è un trentenne che dalla provincia si trasferisce a Milano e Marcorè ha sentito “Anche io ho provato quella stessa timidezza e quello stesso impaccio. Come lui mi sono sentito di dovermi preoccupare di cosa dicessero le persone intorno a me, mentre cercavo la mia strada”, racconta il regista che ha affidato il ruolo del protagonista a Alberto Paradossi, mentre lui si è ritagliato il ruolo di Giorgio Cavazzoni, un tempo idolo in porta e ora precipitato nell’alcolismo.
“Sono curioso di vedere quale sarà l’accoglienza del pubblico – dice Marcorè presentando al Bari International Film Festival “Zamora”, prodotto da Pepito Produzioni e Rai Cinema – In molti mi chiedono se sono ansioso, ma io cerco di vivere sempre tutto con il sorriso. E farò lo stesso ora. Sono felice del risultato del film e del lavoro di squadra. Continuerò a scegliere progetti che abbiamo uno spessore e un valore”.
Il trentenne Walter Vismara ama condurre una vita ordinata e senza sorprese: ragioniere nell'animo prima ancora che di professione, lavora come contabile in una fabbrichetta di Vigevano.
Da un giorno all'altro la fabbrica chiude e il Vismara si ritrova suo malgrado catapultato in un'azienda avveniristica della vitale e operosa Milano, al servizio di un imprenditore moderno e brillante, il cavalier Tosetto.
Andrebbe tutto bene se non fosse che costui ha il pallino del folber (il football, secondo un neologismo di Gianni Brera) e obbliga tutti i suoi dipendenti a sfide settimanali scapoli contro ammogliati.
Walter, che considera il calcio uno sport demenziale, si dichiara portiere solo perché è l’unico ruolo che conosce e non sa che da quel momento, per non perdere l’impiego, sarà costretto a partecipare agli allenamenti settimanali, in vista della partita ufficiale del primo maggio. Subisce così lo sfottò dei colleghi; tra questi, l’ingegner Gusperti lo ribattezza sarcasticamente “Zamora”, il fenomenale portiere spagnolo degli anni ‘30. Non solo quel bauscia lo umilia in campo e lo bullizza in azienda, ma tra lui e Ada, la segretaria di cui Walter si innamora, sembra esserci del tenero. Sentendosi umiliato, tradito da una parte e deriso dall’altra, il ragioniere escogita un piano del tutto originale per vendicarsi, coinvolgendo un ex-atleta ormai caduto in disgrazia. Nel calcio, come del resto nella vita, bisogna imparare a buttarsi e anche se perdi, ciò che conta è rialzarsi e ripartire più forti di prima.
Written by: Giulia Bianconi
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