“Girasoli“, opera rima di Catrinel Marlon, è stata presentata al 41° Torino Film Festival nella sezione La Prima Volta. Un film sulla malattia mentale, sulla necessità di affetto, sullo sfondo della discussione che infuriava in Italia negi anni 60 sui manicomi e le terapie per i malati di mente.
Ispirato da una esperienza personale
La volontà di raccontare il mondo dei manicomi e della malattia mentale viene a Catrinel Marlon dalla storia vera di una zia che lei ha conosciuto e visto precipitare nella malattia. “Girasoli” parte da questo, come ci spiega la regista.
Una battaglia continua ma alla fine produttiva
“Girasoli” era una scommessa molto ambiziosa, complessa e difficile dal punto di vista della realizzazione , sia per il tema ce per il budget, al quale la regista si è dovuta adattare più volte. Grazie ad una troupe molto coesa e dedicata al film, questa battaglia è stata vinta nel migliore dei modi.
Plot
1963. La giovane infermiera Anna prende servizio nel reparto minorile di un manicomio. Qui conosce e si affeziona alla dolce Lucia, quindicenne schizofrenica. Sullo sfondo di una lotta non priva di colpi fra la dottoressa Marie e il rigido dottor Oreste perle nuove cure sperimentali, il rapporto fra Anna e Lucia si infittisce, costringendole a scelte decisive per le rispettive vite.