Il mistero del bosco e il dolore di un padre in “El Putì Pers”
Il cortometraggio “El Putì Pers” (“Il bambino perduto“), diretto da Paolo Baiguera, ha catturato l’attenzione alla Settimana Internazionale della Critica durante la Mostra del Cinema di Venezia 2025. Fred Film Radio ha intervistato il regista e produttore Baiguera, esplorando le origini e le ispirazioni dietro questa toccante opera.
La figura di Claudio: Un uomo di mistero e dolore
Baiguera rivela di conoscere Claudio da sempre, descrivendolo come un uomo di mistero e fascino, una figura poetica molto riconosciuta nella comunità di Treviso Bresciano. Interpretato magistralmente, Claudio scolpisce ossessivamente il legno alla ricerca del figlio scomparso. Baiguera, ispirato dal cinema del reale, ha visto in questa figura e nel bosco circostante la chiave per raccontare una storia di dolore e perdita.
Il Bosco della Fobbia: Un personaggio a sé Stante
Il Bosco della Fobbia assume un ruolo centrale in “El Putì Pers“, diventando un vero e proprio personaggio. Baiguera spiega come abbia utilizzato il bosco come elemento narrativo per amplificare il mistero del bambino perduto. Le luci e le ombre del bosco evocano una dimensione fiabesca e misteriosa, suggerendo che possa parlare e comunicare. L’ispirazione è arrivata anche da film come “Tropical Malady” di Apichatpong Weerasethakul, con le sue suggestive scene nel bosco.
Ispirazioni cinematografiche e il riconoscimento a Pinocchio
Baiguera cita come fondamentali le collaborazioni con Alessio Riguarderighi e Matteo Zoppis, registi che hanno partecipato a Cannes. L’esperienza con loro gli ha aperto la strada a un cinema più sperimentale e profondo. Tra le sue fonti di ispirazione menziona anche “Solengo“, “Belva Nera” e “Le quattro volte“. La presenza di Pinocchio, introdotta nel finale, aggiunge un ulteriore livello di significato: il bosco come simbolo di smarrimento e ricerca di sé, un labirinto in cui perdersi e ritrovarsi.
Il dialetto bresciano: Una scelta di autenticità
La decisione di usare il dialetto bresciano in “El Putì Pers” nasce da un desiderio di autenticità. Baiguera afferma di non aver evitato possibili ostacoli alla distribuzione, preferendo valorizzare la lingua parlata da Claudio, che predilige il dialetto all’italiano. Descrive il bresciano come una lingua bella, musicale e goffa, che conosce fin da bambino. Il film è stato mostrato a Claudio, che l’ha molto apprezzato.
Un cortometraggio che tocca l’anima
“El Putì Pers” è un lavoro che esplora il dolore della perdita e il mistero della natura umana. Grazie alla regia sensibile di Baiguera e all’intensa interpretazione di Claudio, il film riesce a toccare profondamente l’anima dello spettatore.
Plot
Nei boschi di Fobbia, Claudio trascorre le sue giornate ossessivamente scolpendo il legno. Anni prima, suo figlio scomparve proprio quei boschi. l’unica cosa che ne rimase fu la maglietta rossa che indossava, trovata sotto un pino. Da allora, Claudio si dedica a abbattere alberi e scolpirli, convinto che suo figlio si nasconda da qualche parte tra di loro. Tra verità e fantasia, la storia di Claudio si intreccia con quella di Pinocchio, qui capovolta e stravolta.